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Si narra che, addirittura, alcuni facessero pagare un piccolo biglietto per consentire di affacciarsi ai propri balconi. Lo Stadio Vestuti, allora come oggi, è anche un centro sportivo in piena regola, dove è possibile fare vari sport: atletica leggera (nella pista che circonda il manto erboso), pallacanestro (nella palestra sita su via Paolo De Granita), pallavolo ed altri. Per i giovani sportivi salernitani, dunque, rimane un sito importante della città, anche senza le partite della Salernitana. Al rione Carmine è possibile fare sport, inoltre, presso le piscine dell’Onda nuoto e delle Medaglie d’oro, oltre che in numerose altre palestre private, e ancora presso i campetti del Dopolavoro ferroviario, in via Santissimi Martiri. Non mancano, inoltre, le strutture culturali: vi sono il Teatro Ridotto in Via Fabrizio Pinto, il Teatro del Giullare, presso via Vernieri, il teatro Nuovo, il Teatro delle Arti (che è anche cinema), il cinema Apollo, la biblioteca Provinciale: quest’ultima, sita in Via Valerio Laspro è fornitissima, e può essere utilizzata anche come semplice luogo silenzioso per studiare. A questo proposito, sul Carmine ci sono anche tantissime scuole: tra le altre il Liceo Ginnasio “Torquato Tasso” (ritenuta una delle dieci scuole più rinomate d’Italia), gli scientifici “Da Vinci” e “Da Procida”, il Liceo Artistico, la Scuola d’Arte, l’Istituto Alberghiero, gli istituti tecnici “Focaccia” e “Genovesi” (in quest’ultimo è ubicato un altro teatro molto ben tenuto) ed altre ancora. Sembra che stiamo parlando in maniera soltanto positiva di questo quartiere, quasi fosse una miniera di risorse straordinarie. In realtà, tali risorse appena elencate (soprattutto i teatri e la biblioteca) non sono conosciute a sufficienza dai salernitani, né frequentate come si potrebbe: questo vale sia per coloro che abitano in questo quartiere, che per tutti gli altri cittadini. E non è conosciuta come si dovrebbe l’opera di alcune importanti strutture sociali: una di queste è la Mensa San Francesco, sita in Via D’Avossa, accanto all’Istituto Salesiano, che ogni giorno serve 120 pasti caldi agli indigenti della nostra città. Si tratta di un’opera straordinaria, che tuttavia non sempre viene aiutata dai salernitani (la Mensa si regge esclusivamente sulle offerte dei privati cittadini). Inoltre, la sua presenza all’interno del quartiere genera, a volte, qualche incomprensione. Alcuni salernitani intolleranti, per non dire di peggio, si lamentano del continuo viavai di extracomunitari nel loro quartiere: gli stranieri semplicemente si recano a pranzo presso la Mensa, ma la loro semplice presenza risveglia dei pregiudizi. E’ vero che, talvolta, qualcuno di quegli stranieri all’uscita dalla Mensa (nella quale non si servono alcolici) estrae dalla borsa una propria bottiglia di vino e magari comincia a fare un po’ di chiasso, ma si tratta di una percentuale minima (lo 0,1% degli immigrati si comporta in questo modo) che non giustifica certamente le critiche intolleranti. Per costoro, basti l’esempio di una persona che sul Carmine ci ‘lavora’: stiamo parlando di Mustafà, immigrato maghrebino che da anni risiede a Salerno e che, sempre col sorriso sulle labbra e con grande gentilezza, vende fazzoletti di carta alle auto che si fermano ai semafori di Via Carmine. Mustafà è un esempio dei tanti immigrati pieni di valori che vivono a Salerno: su di lui anche il sindaco Vincenzo De Luca (altro abitante della zona) ha in passato espresso grandi elogi. In definitiva, il rione Carmine ha forti tradizioni, ma al contempo offre delle opportunità formative e di svago ai giovani. Tutto sta, probabilmente, a valorizzare le sue risorse a livello cittadino, e a creare, magari, degli eventi nuovi in questa zona (nettamente una zona di servizi, con poche attrattive turistiche), capaci di attrarre visitatori anche da fuori Salerno. Cosa ne pensate?