Madri Migranti

madri migrantiGiovedì 14 luglio andrà in scena nella Chiesa dell’Addolorata “Madri Migranti”: uno spettacolo dedicato all’esperienza delle madri costrette ad abbandonare il paese d’origine per cercare lavoro, lasciando a casa i propri figli nell’intento, comune a tutte le madri, di garantire loro un futuro e una vita dignitosa.
La produzione, a cura di Teatro in Movimento, si inserisce nel cartellone de Il Gioco serio del Teatro, la rassegna diretta da Antonello De Rosa che si protrarrà fino al 15 luglio all’interno del Complesso Monumentale di S. Sofia.
Saliranno sul palcoscenico le attrici Anna Nisivoccia e Anastasia Astolfi per la regia della stessa Astolfi.
Una scena asciutta e spartana sarà emblematica della solitudine che caratterizza il viaggio verso il nuovo mondo delle madri migranti, sospese e combattute tra il desiderio di far ritorno nella propria terra e la voglia di essere riconosciute a pieno titolo nel paese d’accoglienza.
Due donne per mille madri portate in scena dalle attrici che fuggiranno gli abusati stereotipi della colf filippina come della badante ucraina.
Le loro voci e i loro gesti sovrapporranno tante storie individuali in unica voce corale carica delle sofferenze caratterizzanti dell’universo femminile che rinuncia alla maternità per il riscattarsi da una vita dominata dalla miseria.


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In scena, valige modulari creano percorsi instabili e dinamici simbolici del viaggio e dell’identità precaria delle protagoniste di questa storia.
Una piece in cui non trovano spazio storie di vittime, di padroni e servi ma in cui piuttosto il racconto si concentra sulla forza e sul coraggio di chi ben accoglie le sfide della vita.
Il testo nasce da un’indagine condotta non solo attraverso fonti bibliografiche ma anche attraverso interviste a madri straniere residenti in Italia che vivono l’esperienza di separazione dai figli. Un lavoro che riflette dunque l’interazione realizzata da associazioni, case di accoglienza e servizi sociali operativi sul territorio romano.
Importanti suggestioni tratte dai libri di Erri De Luca costellano il testo drammaturgico.

L’ufficio stampa.
Alessandra De Vita.
349 8709870

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