Insieme per i diritti delle persone con disabilità

disabile mareSabato 4 luglio 2009
presso il Grand Hotel Salerno si è svolto un importante convegno, intitolato: “Dalla legge 328 alla Convezione ONU come declinare i diritti in servizi”, organizzato dalla FISH, Federazione Italiana Superamento Handicap, la cui sezione campana è presieduta da Anna Petrone. Al convegno ha partecipato l’Onorevole Livia Turco, membro della Commissione Affari Sociali della Camera, ex Ministro della Salute e promotrice della storica legge 328 del 2000 che attualmente regola il sistema integrato dei servizi sociali in Italia. Moderatore, l’assessore alle politiche sociali del Comune di Salerno, Ermanno Guerra. Una legge, la 328, che ha rappresentato un grande passo in avanti per il nostro paese, avendo introdotto il concetto di sistema integrato di servizi, erogati in parte dagli enti pubblici e in parte dalle associazioni di volontariato e da tutti i soggetti che operano nel settore dell’assistenza alle persone con disagio.

La legge, nel suo primo articolo, dichiara che la Repubblica italiana assicura alle persone e alle famiglie un sistema integrato di interventi e servizi sociali, promuove interventi per garantire la qualità della vita, pari opportunità, non discriminazione e diritti di cittadinanza, previene, elimina o riduce le condizioni di disabilità, di bisogno e di disagio individuale e familiare, derivanti da inadeguatezza di reddito, difficoltà sociali e condizioni di non autonomia. Ma oggi, tale legge è applicata? Nel corso del convegno, si è discusso in particolare delle persone con disabilità, come sono oggi chiamate dalla nomenclatura ufficiale ONU, in base alla nuova Convenzione, che il Parlamento italiano ha fatta propria con una recente dichiarazione. I principi generali della Convenzione, prevedono: il rispetto per la dignità intrinseca, l’autonomia individuale, compresa la libertà di compiere le proprie scelte, e l’indipendenza delle persone con disabilità; la non discriminazione; la piena ed effettiva partecipazione e inclusione nella società; il rispetto per la differenza e l’accettazione delle persone con disabilità come parte della diversità umana e dell’umanità stessa; la parità di opportunità; l’accessibilità; la parità tra uomini e donne; il rispetto dello sviluppo delle capacità dei minori con disabilità e il rispetto del diritto dei minori con disabilità a preservare la propria identità. Le persone con disabilità nel mondo sono ben 800 milioni: rappresentano il 15% della popolazione mondiale.

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Dunque, questa tematica ha un’altissima risonanza, contrariamente a quanti la ritengono una questione di secondaria importanza, e mantengono enormi pregiudizi sulle persone con disabilità, relegandole ai margini della vita sociale. Richiamiamo un dato drammatico: l’88% delle persone con disabilità vive nelle zone dei paesi in via di sviluppo, e di queste, solo il 2% riceve un’assistenza. Ci rendiamo conto? Erano presenti al convegno varie associazioni di volontariato salernitane che operano nell’assistenza alle persone con disabilità: ABC onlus Campania – Associazione Anche io onlus – AISM onlus Salerno – ANFFAS onlus Salerno – DPI Campania – Superabile onlus – UILDM onlus Salerno – Vietri senza Limiti – Forum del Terzo Settore Tra i vari problemi esposti da queste associazioni, vi è quello del “Dopo di noi”: vale a dire, ci si chiede chi potrà assistere i figli con disabilità delle famiglie salernitane, quando i genitori passeranno a miglior vita. E’ questo un interrogativo importante: sono tantissimi i giovani salernitani con disabilità, che ricevono assistenza nelle case dai propri genitori o attraverso servizi a domicilio erogati dalle ASL o dai comuni. Ma quando i genitori non ci saranno più, dove andranno? Chi li accudirà? L’Onorevole Livia Turco ha promesso che, con l’aiuto e con i suggerimenti delle associazioni di volontariato che operano nel settore, si farà promotrice in parlamento di una nuova normativa che possa garantire alle persone con disabilità un sereno “Dopo di noi”. Speriamo che riesca in questo eccezionale scopo. A Salerno, faticosamente, la cultura dell’accoglienza e del rispetto per le persone con disabilità si sta facendo largo. Ma siamo ancora lontani dal vero riconoscimento di essa. I parcheggi per invalidi sono spesso occupati da altre auto, e gli scivoli presenti sui marciapiedi sono spesso occlusi dalla presenza di auto parcheggiate male; in molti edifici, alcuni dei quali pubblici, vi sono barriere architettoniche che impediscono l’accesso a chi si muove in carrozzina. Esiste un particolare Centro per l’impiego per le persone con disabilità, ma, come per i normodotati, le percentuali di disoccupazione sono altissimi, e molti sono costretti a emigrare al nord. Soprattutto, molte persone con disabilità soffrono una grande solitudine, non avendo nessuno che li accompagni anche soltanto per una passeggiata o magari, d’estate, al mare: tutto pesa sulle famiglie, che a loro volta soffrono una loro solitudine, generata anche dalla lontananza delle istituzioni. Le associazioni di volontariato rappresentano una vera manna dal cielo, ma esse, come recita la legge 328, dovrebbero essere assistite molto, ma molto meglio dalle istituzioni. I giovani salernitani con disabilità sono tantissimi, hanno tantissimo da dare ai propri coetanei e alla società tutto, ma spesso ciò viene loro impedito.

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