Il Crescent: grande opera architettonica o ecomostro?

Crescent - Piazza della LibertàAlcuni mesi fa il Sindaco di Salerno, Vincenzo De Luca, ha presentato un progetto architettonico di riqualificazione urbana della zona di S.Teresa, nel centro di Salerno. Si tratta della realizzazione della nuova “Piazza della Libertà”, ubicata esattamente alla fine del lungomare (lato Teatro Verdi), che insiste sul suolo dove ora sorge il Jolly Hotel (che sarà abbattuto) e dovrebbe affacciare da un lato sulla costa orientale di Salerno (facendo da contraltare a Piazza della Concordia), dall’altro sulla splendida costiera amalfitana. Una piazza di enormi dimensioni (paragonabile a Piazza Plebiscito a Napoli) sulla quale il sindaco punta moltissimo per il rilancio della città, sia per il miglioramento della qualità della vita dei salernitani, sia per attrarre i turisti. Al centro della piazza, sorgerà un edificio ad emiciclo, porticato, che in gergo architettonico è stato definito “Crescent”. In particolare quest’ultimo edificio è stato oggetto di reazioni contrastanti, da parte di architetti e addetti ai lavori, e da parte dei salernitani.

Cerchiamo ora di sintetizzare le critiche mosse al progetto. Tali critiche hanno portato alla formazione di un vero e proprio “Comitato No Crescent”, formato da addetti ai lavori e cittadini, che si sta mobilitando con una raccolta firme, contro la costruzione di quello che si definisce “un ecomostro”. Il Crescent avrà un’altezza di 24,5 metri, paragonabile a quella delle vicine scuole elementari ‘Barra’, di poco inferiore al palazzo del Comune. Questo secondo De Luca. Secondo i calcoli del Comitato No Crescent, invece, l’edificio avrà un’altezza di 28,7 metri. Sarà porticato e, al suo interno, ci sarà spazio per 180 appartamenti privati, e per uffici. Una delle critiche mosse al progetto, riguarda proprio la presenza, nella struttura, di abitazioni private. A quanto pare, si tratta di un project financing: a finanziare la costruzione saranno i privati, che poi potranno rivendere gli appartamenti, probabilmente a cifre molto elevate, data la loro ubicazione. La piazza, progettata dall’architetto catalano Ricardo Bofill, nelle intenzioni di De Luca dovrebbe rappresentare il nuovo approdo della movida salernitana, che dovrebbe traslocare dalle attuali zone di Via Roma e Largo Campo; al pian terreno del Crescent, dovrebbero sorgere nuovi locali (bar, pub, locali notturni) per i giovani, come nella zona di Barceloneta, a Barcellona.
Secondo i detrattori del progetto, tale scelta è assurda, in quanto, in una zona abitata, non è possibile ospitare un gran numero di giovani che fanno chiasso e rumore fino all’alba.
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Inoltre, Piazza della libertà dovrebbe essere il naturale sito per lo svolgimento di concerti e spettacoli, avendo una forma ad anfiteatro. Ma, anche in questo caso, la musica e il rumore potrebbero infastidire gli abitanti del Crescent. Secondo il Comitato No Crescent, l’edificio impedirà la vista sul mare da alcune zone del centro storico e del lungomare, e avrà la sembianza di un gigantesco ammasso di cemento, quando si guarda dal mare (cosa che accadrà spesso, con l’inaugurazione della stazione marittima, molto vicina a Piazza della Libertà, e l’approdo in essa delle navi da crociera). Saranno, inoltre, realizzati circa 750 parcheggi sotterranei, che sostituiranno gli attuali parcheggi a raso, presenti nella zona, solitamente presi d’assalto dalle auto dei giovani della movida. Il Comitato No Crescent chiede che il nuovo edificio di Piazza della Libertà sia più basso e chiede che, al suo interno, trovino spazio musei, luoghi d’incontro e altre strutture destinate all’arte e alla cultura, di cui possano godere cittadini e turisti. Questo è quanto è accaduto finora, con la presentazione in pompa magna del progetto da parte del sindaco di Salerno, e le critiche piombate da più parti. Personalmente, credo che si debba riconoscere al sindaco il merito di voler recuperare e valorizzare una zona dal grandissimo potenziale, quale Santa Teresa, che praticamente è il crocevia del Lungomare, del Centro storico e dell’inizio della costiera amalfitana. Tuttavia, credo che la costruzione sia troppo alta, soprattutto se corrisponde all’immagine che vedete in alto a sinistra, elaborata dal Comitato No Crescent, e credo che, effettivamente, i locali del Crescent dovrebbero essere utilizzati per la collettività, e non come abitazioni private. Si potrebbe pensare, ad esempio, a un museo del mare, a saloni espositivi per eventuali fiere di alto livello, a centri studi della Scuola medica salernitana, e così via. In tal caso, ovviamente, non si potrebbe più usufruire dei cospicui finanziamenti dei privati: ma credo che il sindaco, abilissimo a captare i finanziamenti europei, riuscirebbe a trovarne per la costituzione di nuove strutture culturali o artistiche, magari volte anche all’inserimento lavorativo dei giovani salernitani (i laureati in beni culturali, ad esempio, sono tantissimi, ed esistono fondi europei disponibili per chi crea posti di lavoro per i giovani). Inoltre, creare musei di alto livello, garantirebbe le entrate derivanti dal pagamento dei biglietti.

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