Scintille d’arte nel Corto Circuito della società italiana

Prima di vivere una nuova imminente edizione del Festival Salerno in CORTOcircuito “Sguardi sulla società” ricordiamoci dove ci siamo lasciati…

 

Resoconto della X edizione del Festival organizzato dalla Rete dei Giovani per Salerno

Il Festival cinematografico “Salerno in CORTOcircuito – Sguardi sulla società””, organizzato dalla Rete dei Giovani per Salerno, ha da pochi giorni celebrato la sua decima edizione, svoltasi dal 12 al 14 giugno 2019 presso il Foyer Cafè di Salerno e presso l’adiacente Teatro Nuovo di via V. Laspro.

Dieci anni di pellicole “impegnate”, di giovani talenti lanciati, di “sguardi sulla società” (come recita lo slogan del Festival) e di magnifici dibattiti su temi di attualità hanno accompagnato CortoCircuito. Per mostrare e celebrare la ricchezza e bellezza del materiale filmico proposto in questi anni, Gianluca De Martino, direttore e fondatore della kermesse, quest’anno ha voluto dedicare la prima serata del Festival alla proiezione dei cortometraggi vincitori di tutte le passate edizioni della rassegna. Sono stati proiettati, dunque, vari pregevoli corti: è il caso, ad esempio, di “Noemi”, corto che trionfo’ nella prima edizione del Festival (nel 2010), scritto, diretto e interpretato da un giovanissimo Sidney Sibilia che alcuni anni dopo, si affermò tra i più importanti nuovi cineasti italiani con la saga “Smetto quando voglio”.

Spazio alle nuove opere in gara nella seconda e terza serata del Festival. Dieci le opere proiettate, giudicate (con voto da 1 a 5 punti) dagli spettatori in platea (giuria popolare) e da un giuria tecnica, formata dall’artista Santa Rossi, dall’attrice e regista Antonella Valitutti, dall’attrice e danzatrice Viviane Cammarota e dal giornalista Michele Piastrella.

Alcuni corti hanno avuto grande apprezzamento, con applausi scroscianti del pubblico sui titoli di coda.

Al termine della due giorni di gara, un’opera in particolare è stata apprezzata straordinariamente, arrivando a conquistare tutti i premi in palio. È “Martino”, corto diretto da Luigi Di Domenico, con protagonisti Danilo Napoli e Carlo Cutolo, nei panni rispettivamente di un giovane delinquente in carico ai servizi sociali e del suo assistente sociale. Bellissima opera, che narra del fenomeno dei giovani criminali, talvolta chiamate babygang, e di come i ragazzi che ne fanno parte sembrano non trovare alcuna alternativa, nelle desolate periferie della loro anima e delle nostre città

Il giovane Martino racconta, con viso sprezzante e quasi privo di emozione, come l’arresto di suo padre, avvenuto quando era un bambino in culla, ha determinato in sua madre la necessita’ di darsi da fare per provvedere a suo figlio. E Martino, crescendo in strada, senza altre possibilità, ha cominciato a delinquere, in un’escalation che lo ha portato a pugnalare un marocchino che gli doveva dei soldi. Senza nessun senso di colpa, senza rimorsi per il male arrecato, confessa che l’unico motivo delle sue azioni era aiutare sua madre.

Bravissimo il protagonista Danilo Napoli, che riesce a far emergere il vissuto, le vicende della vita, la personalità di Martino con la sola forza della sua recitazione, delle parole, dei gesti, degli sguardi, con la telecamera che riprende solo lui e il suo assistente sociale. Danilo Napoli ha dunque vinto il premio per la migliore interpretazione, assegnato dalla giuria tecnica, che ha premiato anche “Martino”, come miglior cortometraggio. La giuria tecnica ha anche conferito una menzione speciale al cortometraggio “Codice Babele”, diretto da Enrico Francese e Aldo Galelli e intepretato da un gruppo di attori esordienti iscritti al Cpia di Salerno . Una sorta di finto documentario, in cui si narra dell’idea di un imprenditore agricolo italiano di assumere un gruppo di giovani migranti, con ottime condizioni di lavoro, per dar loro una possibilità e mostrare le potenzialità dei migranti nella società italiana. Tuttavia le cose cominceranno ad andare diversamente… con una serie di twist nel film che lasciano spiazzati lo spettatore…

Il premio altrettanto importante, quello della Giuria popolare al miglior cortometraggio, è andato ancora una volta a “Martino”, che ha sopravanzato “Anime fragili” (contro la violenza sulle donne) e il succitato “Codice Babele”.

Nel corso della rassegna, c’è stato spazio anche per l’approfondimento sociale, come quello di Libera, l’associazione che da anni lotta contro tutte le mafie e che da pochi anni ha una sezione salernitana (detta “Presidio”), che attraverso la referente Santa Rossi ha mostrato un toccante video, in cui i familiari delle vittime uccise dalla Camorra raccontavano le storie dei loro cari. “Quando la Camorra uccide un innocente, spesso diciamo ‘Si trovava al posto sbagliato nel momento sbagliato’, riferendoci alle vittime – dice a un certo punto nel video Don Tonino Palmese – Ma non è così. Le vittime erano nel posto giusto al momento giusto, nella quotidianità delle loro vite. Sono i mafiosi a stare nel posto sbagliato al momento sbagliato, ovunque. Facciamo tutto il possibile per toglier loro posti e tempi…”

Il Festival Salerno in CORTOcircuito “Sguardi sulla società” , cercando di far suo questo slogan, continuerà a proporre i suoi sguardi sulla società nella prossima edizione, l’anno prossimo. Per veicolare aggregazione attorno alla cultura e alle problematiche sociali.

 

Michele Piastrella

 

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